Interruzione consultazione albo pretorio
Si comunica che, nei giorni 15 e 16 giugno 2024, l'Albo Pretorio di Adisu Puglia non sarà consultabile dai cittadini a causa di un intervento di manutenzione programmata.
Si comunica che, nei giorni 15 e 16 giugno 2024, l'Albo Pretorio di Adisu Puglia non sarà consultabile dai cittadini a causa di un intervento di manutenzione programmata.
Si è concluso il contest fotografico "Diario dalle Residenze. Raccontare il luogo".
Adisurc ringrazia tutti i partecipanti per la creatività dei loro scatti: i risultati ed i nomi dei vincitori saranno pubblicati sul sito dell'azienda!
Pubblichiamo gli esiti definitivi del Bando per l’assegnazione dei buoni libro per studenti iscritti all’a.a. 2022/2023 o ad un primo anno di corso nell’a.a. 2023/2024.
La spesa totale per i buoni libro assegnati ammonta a € 88.214,66, i 586 vincitori riceveranno l’accredito delle somme orientativamente entro 60 giorni dalla pubblicazione delle graduatorie.
Per avere maggiori informazioni sul proprio esito è necessario accedere alla propria Area riservata.
DiSCo, nel sostenere coloro che attualmente non rientrano tra i vincitori del beneficio, è impegnato nello studio di iniziative volte ad ampliare al massimo la platea dei vincitori.
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L’appuntamento per il prossimo Consiglio Nazionale ANDISU è a Palermo, a Palazzo dei Normanni, sede del Parlamento Regionale, per il giorno 2 Luglio 2024. Ma per l’occasione gli ERSU siciliani, che hanno collaborato con ANDISU alla realizzazione dell’evento, hanno contribuito a una serie di iniziative collaterali che cominciano già nel pomeriggio di giorno 1 luglio. Andisu offre, così, ai convenuti a Palermo la possibilità di un importante momento di confronto, ma anche la possibilità di vivere un intenso momento culturale.
Giorno 1 luglio
Si inizia lunedì 1 luglio, alle ore 14:00 (con appuntamento davanti l’Ingresso monumentale), per la visita guidata della Cappella Palatina e Palazzo dei Normanni, grazie all’ausilio dello storico dell’arte messo a disposizione dalla Fondazione Federico II°.
Al termine della visita, alle ore 15,30 presso la Sala Mattarella, avrà inizio il Workshop “Diritto allo Studio: analisi e implicazioni del D. M. 481/2024”. Un importante momento, possibile grazie alla disponibilità del Ministero dell’Università, per fare il punto sul tema delle misure ministeriali in atto in tema di housing universitario. Saranno presenti: Antonio di Donato, Direttore della Direzione generale dell’Unità di Missione per l’attuazione degli interventi del PNRR del MUR; Manuela Manenti Commissario per l’housing universitario; Caterina Rizzi, Presidente della Commissione Tecnica di valutazione delle richieste di finanziamento; Alessio Pontillo, Dirigente Ministero dell’Università e della Ricerca.
Alle 18,30, poi, evento musicale a cura dell’Orchestra Sinfonica Siciliana. Mentre, presso i Giardini del Palazzo Reale, al termine dell’evento concertistico, avrà luogo la cena.
Giorno 2 luglio
Si ritornerà a Palazzo dei Normanni la mattina successiva, martedì 2 luglio, per i lavori del Consiglio Nazionale, con inizio alle 9,30, presso la Sala Pio La Torre. Per le 10,40 è prevista la presentazione del progetto degli ERSU siciliani con FOMED, Fondazione italiana della Medicina digitale: “Diritto allo Studio, Diritto alla Salute”. Un progetto che mette al centro la prevenzione primaria in favore degli studenti universitari, attraverso le opportunità fornite oggi dalla medicina digitale che consente sia di monitorare gli studenti universitari con patologie, sia di effettuare azioni di screening per la prevenzione sanitaria sulla popolazione. Si proseguirà, quindi, con la trattazione dell’ordine del giorno del Consiglio Nazionale.
Al termine della mattinata lunch presso il Loggiato Parlamentare.
E’ importante ricordare che per partecipare agli eventi delle due giornate è obbligatoria la registrazione all’evento attraverso il link inviato dalla Segreteria Andisu nei giorni scorsi (è stato inviato anche all’elenco degli alberghi convenzionati per l’occasione).
Si ricorda, infine, che per l’accesso al Palazzo dei Normanni, in base al regolamento dell’Assemblea Regionale Siciliana, è obbligatorio per gli uomini indossare giacca e cravatta.
L'Università degli Studi di Brescia offre ai futuri studenti e alle future studentesse del primo anno accademico 2024/2025 l'opportunità di partecipare ai pre-corsi, lezioni facoltative e gratuite mirate al rafforzamento delle conoscenze di base. Le lezioni saranno disponibili sia in presenza che a distanza tramite la piattaforma Teams.
I pre-corsi sono aperti alle persone iscritte al primo anno e a coloro che stanno pensando di iscriversi, offrendo un supporto fondamentale per la preparazione delle materie di base. Questa iniziativa permette di comprendere al meglio i contenuti dei corsi ufficiali fin dall'inizio del percorso universitario.
La frequenza alle lezioni è fortemente consigliata, indipendentemente dall'esito del test di ammissione al corso, in quanto rappresenta un'opportunità unica per consolidare le proprie conoscenze. L'accesso ai pre-corsi non richiede iscrizione.
Per maggiori dettagli sui programmi, i calendari e le modalità di accesso, consultare la pagina dedicata.
L'Università degli Studi di Brescia offre ai futuri studenti e alle future studentesse del primo anno accademico 2024/2025 l'opportunità di partecipare ai pre-corsi, lezioni facoltative e gratuite mirate al rafforzamento delle conoscenze di base. Le lezioni saranno disponibili sia in presenza che a distanza tramite la piattaforma Teams.
I pre-corsi sono aperti alle persone iscritte al primo anno e a coloro che stanno pensando di iscriversi, offrendo un supporto fondamentale per la preparazione delle materie di base. Questa iniziativa permette di comprendere al meglio i contenuti dei corsi ufficiali fin dall'inizio del percorso universitario.
La frequenza alle lezioni è fortemente consigliata, indipendentemente dall'esito del test di ammissione al corso, in quanto rappresenta un'opportunità unica per consolidare le proprie conoscenze. L'accesso ai pre-corsi non richiede iscrizione.
Per maggiori dettagli sui programmi, i calendari e le modalità di accesso, consultare la pagina dedicata.
Si comunica che l’Adisu Puglia in collaborazione con le Università, le istituzioni AFAM e gli ITS Academy, in attuazione degli articoli 3 e 34 della Costituzione italiana, promuove una serie di iniziative territoriali di orientamento nelle province di Bari, Brindisi, Foggia, Lecce e Taranto destinata agli studenti dell’ultimo anno scolastico, per fornire un’adeguata informazione sulle possibilità offerte dall’Agenzia in termini di benefici e sull’offerta formativa pugliese.
Il calendario degli eventi è così articolato:
Data evento |
Sede evento |
Lunedì 17 giugno |
Liceo “Giulietta Banzi Bazoli” di Lecce |
Martedì 25 giugno |
I.I.S.S. "L. Einaudi" di Foggia |
Martedì 2 luglio |
Residenza Adisu Puglia “A. Fraccacreta” |
Martedì 9 luglio |
I.T.T. “A. Pacinotti” di Taranto |
Giovedì 11 luglio |
Liceo “E. Palumbo” di Brindisi |
Con Decreto Dirigenziale n. 787 del 12 giugno 2024 è stato approvato l'avviso di interpello per operatori esperti disponibili a partecipare al servizio di accompagnamento degli studenti con disabilità.
Le informazioni necessarie alla presentazione delle domande sono disponibili all'interno dell'area riservata intranet, sezione "avvisi e notizie".
I dati occupazionali dei laureati triennali e magistrali dell’Università degli Studi di Brescia si confermano superiori alla media regionale e nazionale. L’88,8% dei laureati triennali trova lavoro ad un anno dalla laurea (79% la media regionale), 88,1% il tasso di occupazione dei laureati di secondo livello (81,1% la media regionale, 75,7% quella nazionale). In particolare, sale al 95,6% (94,6% del 2023) la percentuale dei laureati magistrali biennali occupati a cinque anni dalla laurea. In aumento anche la percentuale di laureati che ritengono il titolo conseguito efficace per il lavoro svolto e le retribuzioni medie, che arrivano in media sui 2 mila euro mensili netti per i laureati magistrali a ciclo unico.
Ad evidenziarlo è il XXVI Rapporto AlmaLaurea sul Profilo dei laureati italiani che ha indagato, delle 78 Università aderenti al Consorzio, le performance formative di circa 300 mila laureati nel 2023 ed ha coinvolto, per la parte relativa alla condizione occupazionale, 660 mila laureati, di 78 università, di primo e secondo livello, del 2022, 2020 e 2018 contattati, rispettivamente, a uno, tre e cinque anni dal conseguimento del titolo.
L’indagine sulla condizione occupazionale ha riguardato complessivamente 4.454 laureati dell’Università degli Studi di Brescia. I dati si concentrano sull’analisi delle performance dei laureati di primo e di secondo livello usciti nel 2022 e intervistati a un anno dal titolo e su quelle dei laureati di secondo livello usciti nel 2018 e intervistati dopo cinque anni.
«I dati del 2024 confermano l’alto tasso occupazionale dei nostri laureati, anche quest’anno più alti rispetto alla media regionale e nazionale - commenta il Rettore prof. Francesco Castelli – Questi risultati, insieme all’aumento della percentuale di laureati che ritengono il titolo di studio conseguito utile per la propria carriera lavorativa, confermano le scelte strategiche della nostra Università e premiano la qualità dell’offerta didattica orientata a preparare al meglio i nostri studenti, accompagnandoli ad affrontare con successo e soddisfazione il proprio futuro professionale».
L'indagine ha coinvolto 1.485 laureati triennali del 2022 contattati dopo un anno dal titolo (nel 2023).
Isolando quindi i laureati triennali dell’Università di Brescia che, dopo il titolo, non si sono mai iscritti a un corso di laurea (41,9%), è possibile indagare le loro performance occupazionali a un anno dal titolo.
A un anno dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione (si considerano occupati tutti coloro che sono impegnati in un’attività retribuita, di lavoro o di formazione) è dell’88,8%, nettamente superiore alla media regionale (79%).
Il tasso di disoccupazione (calcolato sulle forze di lavoro, cioè su coloro che sono già inseriti o intenzionati a inserirsi nel mercato del lavoro) è pari all’2,8% (6,3% il dato lombardo).
Il 45,9% degli occupati può contare su un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato, mentre il 23,4% su un contratto alle dipendenze a tempo determinato. Il 13,5% svolge un’attività in proprio (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.). Il lavoro part-time coinvolge l’8% degli occupati. La retribuzione è in media di 1.610 euro mensili netti.
Il 77,9% degli occupati considera il titolo molto efficace o efficace per il lavoro svolto. Più nel dettaglio, il 65,9% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’università.
I laureati di secondo livello del 2022 contattati dopo un anno dal conseguimento del titolo sono 978 (di cui 613 magistrali biennali e 365 magistrali a ciclo unico), quelli del 2018 contattati a cinque anni sono 994 (di cui 528 magistrali biennali e 466 magistrali a ciclo unico).
A un anno
Il tasso di occupazione dei laureati di secondo livello è pari all’88,1% (91,4% tra i magistrali biennali e 82,3% tra i magistrali a ciclo unico), superiore alla media regionale dell’81,1% (81,6% tra i magistrali biennali e 79,7% tra i magistrali a ciclo unico) e alla media nazionale del 75,7%.
Il tasso di disoccupazione, calcolato sulle forze di lavoro, è pari al 3,7% (3,8% tra i magistrali biennali e 3,5% tra i magistrali a ciclo unico).
Il 29,3% degli occupati può contare su un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato mentre il 12% su un contratto alle dipendenze a tempo determinato. Il 16,8% svolge un’attività in proprio (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.). Tra i magistrali biennali tali percentuali sono, rispettivamente, pari a 40,7%, 13,9% e 6,6%; tra i magistrali a ciclo unico sono pari a 7,3%, 8,2% e 36,5%. Il lavoro part-time coinvolge l’6,8% degli occupati (3,3% tra i magistrali biennali e 13,7% tra i magistrali a ciclo unico).
La retribuzione è in media di 1.680 euro mensili netti (1.603 euro per i magistrali biennali e 1.831 euro per i magistrali a ciclo unico). Il 79,4% degli occupati ritiene la laurea conseguita molto efficace o efficace per il lavoro che sta svolgendo (il 71,6% tra i magistrali biennali e il 94,5% tra i magistrali a ciclo unico); inoltre, il 72,7% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite durante il percorso di studi (64,9% tra i magistrali biennali e 87,7% tra i magistrali a ciclo unico).
A cinque anni
Il tasso di occupazione dei laureati di secondo livello è pari al 94,6% (95,6% per i magistrali biennali e 93,7% per i magistrali a ciclo unico), superiore alla media regionale del 90,1% (90% per i magistrali biennali e 90,2% per i magistrali a ciclo unico) e alla media nazionale dell’88,2%.
Il tasso di disoccupazione è pari al 3,1% (3,2% per i magistrali biennali e 3% per i magistrali a ciclo unico).
Gli occupati assunti con contratto a tempo indeterminato sono il 52%, mentre gli occupati con un contratto a tempo determinato sono il 5,8%. Svolge un’attività in proprio il 19,3%. Tra i magistrali biennali tali percentuali sono, rispettivamente, pari a 76,4%, 6,9% e 12,5%; tra i magistrali a ciclo unico sono pari a 26,8%, 4,7% e 26,4%.
Il lavoro part-time coinvolge il 2,5% degli occupati (2% tra i magistrali biennali e 3,1% tra i magistrali a ciclo unico). Le retribuzioni arrivano in media a 1.984 euro mensili netti (1.963 per i magistrali biennali e 2.005 per i magistrali a ciclo unico). Il 77,8% degli occupati ritiene la laurea conseguita molto efficace o efficace per il lavoro svolto (è il 68,5% tra i magistrali biennali e l’87,4% tra i magistrali a ciclo unico); il 68,7% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’università (58,4% tra i magistrali biennali e 79,3% tra i magistrali a ciclo unico).
Il 66,5% dei laureati è inserito nel settore privato, mentre il 33,2% nel pubblico; lo 0,2% lavora nel non-profit. L’ambito dei servizi assorbe il 70,8%, mentre l’industria accoglie il 29% degli occupati; nulla la quota di chi lavora nel settore dell’agricoltura.
I dati occupazionali dei laureati triennali e magistrali dell’Università degli Studi di Brescia si confermano superiori alla media regionale e nazionale. L’88,8% dei laureati triennali trova lavoro ad un anno dalla laurea (79% la media regionale), 88,1% il tasso di occupazione dei laureati di secondo livello (81,1% la media regionale, 75,7% quella nazionale). In particolare, sale al 95,6% (94,6% del 2023) la percentuale dei laureati magistrali biennali occupati a cinque anni dalla laurea. In aumento anche la percentuale di laureati che ritengono il titolo conseguito efficace per il lavoro svolto e le retribuzioni medie, che arrivano in media sui 2 mila euro mensili netti per i laureati magistrali a ciclo unico.
Ad evidenziarlo è il XXVI Rapporto AlmaLaurea sul Profilo dei laureati italiani che ha indagato, delle 78 Università aderenti al Consorzio, le performance formative di circa 300 mila laureati nel 2023 ed ha coinvolto, per la parte relativa alla condizione occupazionale, 660 mila laureati, di 78 università, di primo e secondo livello, del 2022, 2020 e 2018 contattati, rispettivamente, a uno, tre e cinque anni dal conseguimento del titolo.
L’indagine sulla condizione occupazionale ha riguardato complessivamente 4.454 laureati dell’Università degli Studi di Brescia. I dati si concentrano sull’analisi delle performance dei laureati di primo e di secondo livello usciti nel 2022 e intervistati a un anno dal titolo e su quelle dei laureati di secondo livello usciti nel 2018 e intervistati dopo cinque anni.
«I dati del 2024 confermano l’alto tasso occupazionale dei nostri laureati, anche quest’anno più alti rispetto alla media regionale e nazionale - commenta il Rettore prof. Francesco Castelli – Questi risultati, insieme all’aumento della percentuale di laureati che ritengono il titolo di studio conseguito utile per la propria carriera lavorativa, confermano le scelte strategiche della nostra Università e premiano la qualità dell’offerta didattica orientata a preparare al meglio i nostri studenti, accompagnandoli ad affrontare con successo e soddisfazione il proprio futuro professionale».
L'indagine ha coinvolto 1.485 laureati triennali del 2022 contattati dopo un anno dal titolo (nel 2023).
Isolando quindi i laureati triennali dell’Università di Brescia che, dopo il titolo, non si sono mai iscritti a un corso di laurea (41,9%), è possibile indagare le loro performance occupazionali a un anno dal titolo.
A un anno dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione (si considerano occupati tutti coloro che sono impegnati in un’attività retribuita, di lavoro o di formazione) è dell’88,8%, nettamente superiore alla media regionale (79%).
Il tasso di disoccupazione (calcolato sulle forze di lavoro, cioè su coloro che sono già inseriti o intenzionati a inserirsi nel mercato del lavoro) è pari all’2,8% (6,3% il dato lombardo).
Il 45,9% degli occupati può contare su un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato, mentre il 23,4% su un contratto alle dipendenze a tempo determinato. Il 13,5% svolge un’attività in proprio (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.). Il lavoro part-time coinvolge l’8% degli occupati. La retribuzione è in media di 1.610 euro mensili netti.
Il 77,9% degli occupati considera il titolo molto efficace o efficace per il lavoro svolto. Più nel dettaglio, il 65,9% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’università.
I laureati di secondo livello del 2022 contattati dopo un anno dal conseguimento del titolo sono 978 (di cui 613 magistrali biennali e 365 magistrali a ciclo unico), quelli del 2018 contattati a cinque anni sono 994 (di cui 528 magistrali biennali e 466 magistrali a ciclo unico).
A un anno
Il tasso di occupazione dei laureati di secondo livello è pari all’88,1% (91,4% tra i magistrali biennali e 82,3% tra i magistrali a ciclo unico), superiore alla media regionale dell’81,1% (81,6% tra i magistrali biennali e 79,7% tra i magistrali a ciclo unico) e alla media nazionale del 75,7%.
Il tasso di disoccupazione, calcolato sulle forze di lavoro, è pari al 3,7% (3,8% tra i magistrali biennali e 3,5% tra i magistrali a ciclo unico).
Il 29,3% degli occupati può contare su un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato mentre il 12% su un contratto alle dipendenze a tempo determinato. Il 16,8% svolge un’attività in proprio (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.). Tra i magistrali biennali tali percentuali sono, rispettivamente, pari a 40,7%, 13,9% e 6,6%; tra i magistrali a ciclo unico sono pari a 7,3%, 8,2% e 36,5%. Il lavoro part-time coinvolge l’6,8% degli occupati (3,3% tra i magistrali biennali e 13,7% tra i magistrali a ciclo unico).
La retribuzione è in media di 1.680 euro mensili netti (1.603 euro per i magistrali biennali e 1.831 euro per i magistrali a ciclo unico). Il 79,4% degli occupati ritiene la laurea conseguita molto efficace o efficace per il lavoro che sta svolgendo (il 71,6% tra i magistrali biennali e il 94,5% tra i magistrali a ciclo unico); inoltre, il 72,7% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite durante il percorso di studi (64,9% tra i magistrali biennali e 87,7% tra i magistrali a ciclo unico).
A cinque anni
Il tasso di occupazione dei laureati di secondo livello è pari al 94,6% (95,6% per i magistrali biennali e 93,7% per i magistrali a ciclo unico), superiore alla media regionale del 90,1% (90% per i magistrali biennali e 90,2% per i magistrali a ciclo unico) e alla media nazionale dell’88,2%.
Il tasso di disoccupazione è pari al 3,1% (3,2% per i magistrali biennali e 3% per i magistrali a ciclo unico).
Gli occupati assunti con contratto a tempo indeterminato sono il 52%, mentre gli occupati con un contratto a tempo determinato sono il 5,8%. Svolge un’attività in proprio il 19,3%. Tra i magistrali biennali tali percentuali sono, rispettivamente, pari a 76,4%, 6,9% e 12,5%; tra i magistrali a ciclo unico sono pari a 26,8%, 4,7% e 26,4%.
Il lavoro part-time coinvolge il 2,5% degli occupati (2% tra i magistrali biennali e 3,1% tra i magistrali a ciclo unico). Le retribuzioni arrivano in media a 1.984 euro mensili netti (1.963 per i magistrali biennali e 2.005 per i magistrali a ciclo unico). Il 77,8% degli occupati ritiene la laurea conseguita molto efficace o efficace per il lavoro svolto (è il 68,5% tra i magistrali biennali e l’87,4% tra i magistrali a ciclo unico); il 68,7% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’università (58,4% tra i magistrali biennali e 79,3% tra i magistrali a ciclo unico).
Il 66,5% dei laureati è inserito nel settore privato, mentre il 33,2% nel pubblico; lo 0,2% lavora nel non-profit. L’ambito dei servizi assorbe il 70,8%, mentre l’industria accoglie il 29% degli occupati; nulla la quota di chi lavora nel settore dell’agricoltura.
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