Esu Padova risponde alla richiesta di alloggi con nuove residenze
Tre residenze inaugurate nel mese di febbraio dall’ente regionale di diritto allo studio
Più di cento nuovi posti letto a disposizione per gli universitari di Padova per rispondere alla domanda, sempre più crescente, di alloggio fra i più giovani che studiano in città.
Esu di Padova, ente regionale per il diritto allo studio, rende disponibili tre nuove residenze che in queste settimane hanno iniziato (e inizieranno) a popolarsi sulla base della graduatoria del Concorso alloggi 2022- 2023.
A dare un’ulteriore spinta alla possibilità di aumentare i posti letto che Esu mette a disposizione è stato il PNRR. Il finanziamento è stato ufficializzato con decreto ministeriale 1246 del 28 novembre 2022 e, come da previsione del bando, può essere destinato per coprire una quota parte, fino al 75% dei costi di locazione.
Un supporto per ripensare le città universitarie partendo da quella che è una delle esigenze più sentite: quella di garantire, a chi vuole proseguire il percorso di studi, un alloggio dove dormire e studiare.
Inaugurata residenza in via Gattamelata
La prima residenza ad essere stata inaugurata è la residenza “Gattamelata”. Lo scorso 1 febbraio la struttura presente in via Gattamelata 29 ha aperto le porte ai primi 20 studenti che si sono aggiudicati la borsa di studio. L’edificio, fino a un anno fa, ospitava un albergo trasformato in una struttura ricettiva per i giovani che hanno fatto domanda di alloggio.
In questo modo Esu Padova risponde a due fondamentali bisogni: il primo, quello di far fronte alla domanda sempre più crescente di richiesta di alloggio tra gli studenti che non possono sostenere i costi di un affitto o di un muto in città; il secondo, quello di valorizzare gli edifici e le strutture in disuso rendendole luoghi di aggregazione e socializzazione.
La residenza in via di Gattamelata è dotata di 27 stanze di cui 14 singole e 13 doppie, per un totale di 40 posti letto. È presente anche uno spazio comune dedicato allo studio e una cucina.
125 nuovi posti letto
Ma non è l’unica residenza che verrà inaugurata nel mese di febbraio.
La residenza San Raffaele, presso la sede distaccata di Vicenza, sarà inaugurata il 27 febbraio. L’edificio si trova in viale Dieci Giugno 10 ed è vicino alla facoltà di agraria e ingegneria. A Padova invece sarà inaugurata la residenza Minio il 28 febbraio. La struttura, in via Tiziano Minio 38, è costituita da appartamenti con 2 stanze doppie con bagno e cucina condivise.
In totale verranno garantiti 125 nuovi posti letto. Un significativo supporto per tutelare, sostanzialmente, il diritto allo studio a una platea sempre più alta di ragazze e ragazzi.
I criteri scelti per l’individuazione delle strutture, oltre alla vicinanza alle sedi dei corsi di laurea, rispondono all’esigenza di garantire la pressoché immediata attivazione di posti letto. Quindi è stata assegnata priorità, da parte di Esu Padova, alle proposte di privati che disponevano di strutture già pronte o necessitavano di interventi minimali. Per questo motivo Esu Padova ha siglato dei contratti di locazione a lungo termine per poter rispondere in maniera efficace a una delle esigenze maggiormente sentite dagli studenti.
Pnrr, strumento indispensabile di sostegno
Come sottolineato dal Presidente di Esu Padova, Giuseppe Maschera: “Le risorse del PNRR costituiscono uno strumento indispensabile per sostenere il servizio abitativo universitario, senza le quali difficilmente saremmo riusciti a dare risposte all’aumento esponenziale delle richieste di posto letto nel post covid”.
Gli enti di diritto allo studio svolgono il ruolo fondamentale di sostenere e rispondere alle richieste avanzate dagli studenti interfacciandosi con le disponibilità della società con l’obiettivo di contrastare l’abbandono agli studi e rendere il percorso di formazione accessibile a una platea di persone sempre più ampia. Maschera ha lanciato quindi un appello: “Mi auguro che il legislatore faccia sempre salvo il ruolo essenziale degli enti per il diritto allo studio universitario, che garantiscono un supporto agli studenti capaci e meritevoli anche se privi di mezzi, nel momento in cui mette sullo stesso piano la finanziabilità delle strutture pubbliche e di quelle private. Un ottimo segnale sarebbe quello di garantire alle strutture pubbliche anche un sostegno a copertura dei costi di gestione, innanzitutto delle utenze.”