UniBs, un’Università sempre più internazionale
Nell’ottica di ampliare le opportunità di diritto allo studio, molti organismi preposti all’attività proseguono il lavoro di condivisione e confronto con le altre realtà europee dsu sugli strumenti da attuare ed eventuali partnership da avviare.
Fra gli enti che stanno portando avanti vari progetti internazionali con uno sguardo attento all’innovazione c’è l’Università degli Studi di Brescia.
Nei mesi di giugno e luglio l’Università è stata protagonista di due importanti iniziative dallo sguardo internazionale.
Dal 17 al 21 giugno una rappresentanza dell’UniBs è volata in Transilvania all’Università di Brasov per partecipare all’UNITA Week, l’evento semestrale di gestione del Progetto e di decision-making dell’alleanza UNITA. L’alleanza è composta da 12 Atenei che si trovano nelle regioni montane, tutte unite dall’uso delle lingue romanze. L’Alleanza conta complessivamente 250.000 studenti e 21.000 membri del personale. L’obiettivo dell’UNITA è confrontarsi fra associazioni e sviluppare, insieme, un’Università Europea, composta dalle professionalità ed esperienze provenienti dai vari paesi UE.
Nel corso della settimana si sono infatti susseguiti percorsi di apprendimento personalizzati e multilingue, con un focus sul miglioramento del campus digitale, infrastrutture di ricerca, mobilità internazionale e innovazione regionale.
Fra gli obiettivi dell’UNITA c’è anche quello di creare in prospettiva una vera Federazione di Università, trasformando la realtà già in essere e ampliando di fatto la sinergia e il dialogo fra le varie realtà che si occupano e interagiscono con gli studenti. Obiettivo sicuramente più vicino grazie ai finanziamenti ottenuti fino al 2027 in seguito alla domanda presentata alla Commissione Europea. Nello specifico l’Università degli Studi di Brescia disporrà di fondi per oltre 1.232.417 euro per continuare e consolidare le azioni già intraprese e raggiungere nuovi e più ambiziosi obiettivi nella fase di consolidamento di questo strategico progetto internazionale.
“E’ motivo di orgoglio e di crescita per l’Università degli Studi di Brescia essere partner a pieno titolo dell’alleanza UNITA – ha dichiarato sulla questione il Rettore Prof. Francesco Castelli –. UNITA Universitas Montium, l’Alleanza di Università Europee, ci offre la straordinaria opportunità di operare nello spazio europeo dell’istruzione superiore e di contribuire a rivoluzionare la qualità e la competitività dell’istruzione superiore europea“.
Un’attenzione a quelli che sono i settori più innovativi dello sviluppo è stata rivolta invece con un altro progetto che vede sempre protagonista l’Università. Nell’ambito del programma “Innovation Grants 2023” di Climate Change AI (CCAI), che assegna fondi per supportare progetti che utilizzano l’intelligenza artificiale (IA) e il machine learning per affrontare le sfide legate al cambiamento climatico, uno dei progetti finanziati è proprio quello realizzato dall’Università degli Studi di Brescia.
Il CCAI mette in rete migliaia di stakeholder nei settori accademico, privato e pubblico attraverso eventi di networking e condivisione della conoscenza, rapporti politici internazionali e programmi di sovvenzioni globali multimilionari. Per UniBS partecipare quindi al programma non vuol dire unicamente mettersi in gioco con un progetto innovativo che utilizza l’IA per scopi sostenibili, ma anche far conoscere il proprio impegno nel campo della gestione e salvaguardia dell’ambiente a livello internazionale e gli studi in tema di tecnologia e innovazione portati avanti.
Partecipare ai programmi del CCAI vuol dire di fatto entrare in rete, creare nuove connessioni e spunti di riflessione, così come partecipare ai convegni europei. Uscire dall’ottica dell’Università del territorio per aprirsi e diventare di fatto un’Università internazionale, inserita in un contesto aperto e in un dialogo europeo sugli strumenti e soluzioni più innovative in ambito tecnologico in continua evoluzione. Strumenti che hanno un beneficio non solo in termini di ampliamento delle competenze didattiche ma anche, nel lungo periodo, per migliorare concretamente le condizioni di vita delle nuove generazioni.
Il team di progetto selezionato dal CCAI è infatti composto dai Professori Ivan Serina e Roberto Ranzi dell’Università degli Studi di Brescia che collaborano insieme ai Professori Ngo Le An dell’Università di Thuy Loi e Toan Trinh dell’Università della California Davis. Un team internazionale dove le skills messe in campo dall’Università degli Studi di Brescia avranno la possibilità di mettersi in gioco.