Diritto allo studio, a Padova l’evento di ANDISU per sostenere la parità di genere
“Parità di genere come presupposto fondamentale per il Diritto allo Studio Universitario significa sottolineare quel che il nostro mondo cerca di fare ogni giorno: creare uguali condizioni di accesso agli studi senza alcuna distinzione se non quella del merito.” A parlare è Alessandro Ciro Sciretti, presidente dell’Associazione Nazionale degli Organismi per il Diritto allo Studio Universitario (ANDISU) che, in collaborazione con ESU Padova, ha organizzato il main event delle Giornate Nazionali del Diritto allo Studio Universitario (GNDSU), tenutosi il 16 aprile scorso.
Le GDSU hanno avuto luogo dal 15 al 17 aprile con seminari, workshop e webinar organizzati dagli enti del diritto allo studio presso le Università italiane con l’obiettivo di aiutare i giovani nell’orientamento allo studio, presentando i servizi attivi e le opportunità presenti. L’evento centrale si è svolto invece a Padova, presso la Scuola della Carità, nella mattinata di martedì 16 aprile. Tra i presenti all’iniziativa a Padova governance e rappresentanti del mondo del diritto allo studio universitario di tutta Italia, tra cui: Esu Verona, Esu Venezia, ARDIS Friuli Venezia Giulia, Ersu Catania, Edisu Piemonte, Azienda regionale DSU Toscana, ARDSU Basilicata, Adisurc Campania, Opera universitaria di Trento, Ersu Cagliari, Ersu Sassari, Azienda DSU Chieti/Pescara, Ersu Palermo, ERDIS Marche, Endisu, Azienda per il diritto agli studi universitari de L’Aquila, Università Magna Grecia di Catanzaro, Università Politecnico di Milano.
Il tema scelto per l’incontro, che ha visto riunirsi, oltre ai vari rappresentanti degli enti dsu regionali, anche figure istituzionali e universitarie, è stato quello della parità di genere.
In particolare, dopo i tristi avvenimenti di cronaca che hanno sconvolto la città e la comunità universitaria padovana (a seguito dell’omicidio, per mano del suo ex fidanzato, della studentessa Giulia Cecchettin a novembre scorso), Esu di Padova si è offerta di ospitare l’incontro, per sottolineare l’impegno concreto che l’ente sta portando avanti nel rispetto dei diritti delle donne. Ospite Gino Cecchettin: il papà della giovane ragazza ha letto una lettera per la figlia, parlando anche di diritto allo studio come diritto fondamentale per garantire la libertà. Nel suo applaudito intervento ha posto l’attenzione sull’incoraggiare i ragazzi a seguire le proprie passioni e nell’abbattere i pregiudizi nei confronti delle studentesse impegnate nelle materie STEM che sono, anzi, quelle che offrono più opportunità lavorative: “Per ridurre il gender gap è necessario inserire un circolo virtuoso con modelli positivi a cui ispirarsi, ricostruendo gli stereotipi di genere presenti. Come padre sento che alcuni elementi debbano essere ulteriormente valorizzati. Bisogna favorire un futuro condiviso e un cambiamento culturale”.
Il Presidente di ANDISU Alessandro Ciro Sciretti, che ha tenuto il discorso d’apertura dell’incontro ha, quindi, voluto sottolineare “la scelta fortemente simbolica di Padova”, sottolineando, inoltre come “la parità di genere sia insita nel nostro lavoro: il nostro sistema non fa differenza fra donne e uomini”.
Sulle attività quindi sostenute concentramente dal mondo del dsu e sugli obiettivi condivisi, Sciretti ha aggiunto: “Fare diritto allo studio non vuol dire solo dare un posto letto, ma garantire un sistema di servizi. Il valore strategico del diritto allo studio è una necessità essenziale per lo sviluppo economico del nostro paese. Fare diritto allo studio vuol dire investire sul nostro sistema economico. Noi abbiamo bisogno di fare diritto allo studio non solo per sostenere gli Atenei nello sviluppo, non solo per garantire al nostro sistema di mantenere il livello raggiunto, ma per far aumentare il numero di studenti percentuali iscritti all’Università ed essere quindi competitivi, costruire il futuro e contribuire allo sviluppo economico del nostro paese”.
Ad accogliere i presenti presso la Casa della Carità di via San Francesco, a Padova, il presidente di Esu Padova, Giuseppe Maschera che, nel suo discorso, ha evidenziato: “ESU di Padova si è resa disponibile a essere sede dell’evento perchè non basta fare le cose per bene in quanto la normalità non rende immuni da queste tragedie, come ci ricorda Gino Cecchettin. Volevamo fare qualcosa in più rispetto all’ordinaria amministrazione, ospitando quindi le Giornate Nazionali.
Inoltre Padova è anche la città dove si è laureata Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, la prima donna a conseguire il titolo della laurea nel mondo.
Per questo abbiamo dato la possibilità di svolgere l’incontro qui per dare un segnale sull’impegno di ANDISU contro ogni forma di disuguaglianza di genere”.
Presenti all’iniziativa diversi specialisti che hanno affrontato il tema della parità di genere: Claudio Gentili, direttore Centro di Ateneo “Servizi Clinici Universitari Psicologici” (SCUP) Università di Padova, Lorenza Perini, Centro di Ateneo per gli studi e le culture di genere “Elena Cornaro” Università di Padova, Maria Giulia Bernardini, docente di “Diritto e Genere” Università di Ferrara, Mariangela Zanni Consigliera Nazionale “Donne in Rete Contro la Violenza” (D.I.R.E.).
Fra gli interventi sul tema anche quello di Daniela Mapelli, Magnifica Rettrice dell’Università di Padova, che ha posto l’attenzione sulle iniziative svolte dagli Atenei per dire di no alla violenza di genere: “Abbiamo sentito la responsabilità di rispondere sul tema della parità di genere e del contrasto alla violenza. In questi mesi si sono generate una serie di iniziative che sono nate prima spontaneamente fra gli studenti, ma che andavano sistematizzate in un progetto per non rischiare di farle terminare. Così è nato il progetto “Unire” con corsi di formazione e informazione per chi è all’Università. Il progetto è nato con gli studenti per dare loro gli strumenti per riconoscere quelle situazioni possono essere potenzialmente pericolose. Stiamo aprendo uno punto d’ascolto anti violenza rivolto a tutta la comunità universitaria con del personale specializzato a cui rivolgersi.
Vogliamo inoltre collaborare con la Regione e la Provincia perché noi siamo in contatto con le ragazze e i ragazzi che hanno dai 18 anni in su, ma crediamo che quando si parli di violenza di genere sia necessario iniziare ad agire prestissimo in tutte le scuole di ordine e grado. Vogliamo quindi collaborare con gli istituti scolastici del territorio per i corsi di formazione e informazione sia per gli studenti che per i docenti. Inoltre abbiamo già in Università un servizio di supporto psicologico attivo.”
Presenti all’evento delle GNDSU anche figure politiche e istituzionali come Margherita Colonnello, assessora alle Politiche di Genere, Diritto allo studio, Pari Opportunità, contrasto alla violenza di genere e Massimo Marzano Bernardi, direttore Direzione Formazione e Istruzione – Regione Veneto.
In rappresentanza del mondo giovanile anche Alessia Conti, presidentessa del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, che ha ringraziato ANDISU per aver scelto, come tema di questa edizione delle GNDSU, la parità di genere: “Non può essere un privilegio non essere fischiata per strada, eppure una donna su tre subisce una forma di violenza fisica e psicologica. Non può essere un privilegio studiare senza dover lavorare. Questi dovrebbero essere diritti e noi -e voi come istituzioni- dobbiamo farcene carico. Devono essere garantite a tutte le borse di studio e devono essere presenti in ogni facoltà sportelli anti violenza”.
Nel pomeriggio l’incontro è proseguito con Workshop-Confronto tra Organismi del Diritto allo Studio Universitario sul tema del:“Benessere psicologico, parità di genere. Esperienze e ipotesi di lavoro nell’ambito del diritto allo studio”. L’attività è stata organizzata da Ardis Friuli Venezia Giulia, con la presenza di: Pierpaolo Olla, direttore generale, Raffaela Brumat, responsabile del Servizio di Consulenza Psicologica, Cristina Iannice, Psicologa del Servizio di Consulenza Psicologica, Laura Casella, presidente del Comitato Unico di Garanzia per le Pari Opportunità dell’Università di Udine. L’incontro ha rappresentato l’opportunità per gli enti regionali impegnati nel diritto allo studio per confrontarsi sulle buone pratiche da adottare per garantire le pari opportunità.