Residenze universitarie, il workshop ANDISU sulla Legge 338
Il 18 dicembre scorso, a Roma presso le Officine Pasolini di DiSCo Lazio, si è svolto il workshop su “V bando Legge 338/2000: Adempimenti per i progetti ammessi a finanziamento e prospettive per i progetti ammessi con riserva”. A fare gli onori di casa il commissario straordinario DiSCo Lazio, Giuseppe Giorgio Ciardi, quindi è stata la volta del presidente ANDISU Alessandro Ciro Sciretti e di Stefano Ferrarese, presidente ECSTA.
Al centro della giornata il V° Bando nazionale della Legge 338/2000 e gli adempimenti per i progetti ammessi a finanziamento, ma anche le prospettive per i progetti ammessi con riserva. Una concreta occasione di incontro e confronto tra gli enti, destinata alla governance e al personale degli organismi associati ad ANDISU.
Con la moderazione di Claudia Caporusso, sub-commissaria DiSCo, sono intervenuti esperti nazionali di edilizia residenziale universitaria: l’architetto Roberta Cabiati, l’architetto Mario Di Benedetto, l’avvocato Paolo Pittori, esperto in gare e contratti, e l’ingegnere Mauro Lenti, dirigente DiSCo Lazio.
Il workshop che ha coinvolto l’area tecnica degli enti dsu si è svolto nel corso della mattinata e ha esaminato sia le dinamiche temporali che hanno caratterizzato il ciclo di applicazione di ciascun bando, sia i dati relativi agli alloggi realizzati sia i dati relativi agli interventi di efficientamento.
L’auspicio è che il Ministero renda disponibile dal giorno 1 gennaio 2024 lo stanziamento previsto per il 2026 che ammonterebbe a 96 milioni di euro. ANDISU – come ha sottolineato il presidente Alessandro Ciro Sciretti nel suo intervento – sta lavorando costantemente per far avviare i lavori anche per ulteriori progetti. In atto, stati ammessi in cofinanziamento 118 interventi.
Fra le novità introdotte dal V Bando sono stati considerati rilevanti: il limite massimo del cofinanziamento (elevato al 75% dell’importo complessivo dell’intervento), la contrazione dei tempi di attuazione degli interventi (che possono essere anche ammessi con prescrizione) e il rispetto dei principi del DNSH: il principio Do No Significant Harm (DNSH) che prevede che gli interventi previsti dai PNRR nazionali non arrechino nessun danno significativo all’ambiente.
Il commissario straordinario di DiSCo Lazio, Giuseppe Giorgio Ciardi, nel suo intervento ha apprezzato la giornata di riflessione “per una nuova stagione del diritto allo studio che metta al centro lo studente e la conoscenza e per dare un contributo importante alla crescita della nostra nazione”.
Il presidente ANDISU, Alessandro Ciro Sciretti, che in mattinata aveva anche preso parte a un incontro al ministero dell’Università e della Ricerca per fare il punto sul co-housing insieme al segretario di Andisu Gabriele Verza, ha evidenziato “l’importanza di workshop come quello sulla Legge 338 per il valore strategico ricoperto”. Inoltre, il presidente Sciretti ha riferito dell’ordine del giorno del Comitato Esecutivo, tenuto nello stesso giorno, all’interno del quale “si sta lavorando per rafforzare il ruolo dell’Associazione, apprezzata dal Ministero e dagli stakeholder istituzionali”.
In collegamento video è intervenuto, invece, Stefano Ferrarese, presidente ECSTA che ha voluto porre l’attenzione su come sia “importante la creazione di residenze universitarie che rappresentano una leva sociale ed economica, come avviene anche in Francia e in Germania”.
IL FOCUS SULLA LEGGE 338/2000
Dallo studio presentato dall’architetto Roberta Cabiati, vice-presidente della Commissione Alloggi e Residenze per studenti universitari, e dal Ph. architetto Mario Di Benedetto, coordinatore operativo del Gruppo di supporto tecnico alla Commissione sono emerse importanti informazioni su novità, risultati e futuri adempimenti.
Nei primi quattro bandi sono stati cofinanziati quasi 40Mila posti alloggio, di cui circa 23Mila di nuova realizzazione, e sono stati cofinanziati interventi per quasi un miliardo di euro, suddivisi quasi equamente per interventi sul p il limite massimo del cofinanziamento statale è stato elevato dal 50% al 75%atrimonio esistente e interventi di nuova realizzazione.
Le principali novità del V° Bando sono state: che il limite massimo del cofinanziamento statale è stato elevato dal 50% al 75% dell’importo complessivo dell’intervento; la contrazione dei tempi di attuazione degli interventi con l’eliminazione della Convenzione; che gli interventi sono ammissibili con prescrizioni (art. 7, c.1 DM 1257/2021); l’attenzione agli aspetti di sostenibilità ambientale e il rispetto dei principi del DNSH, nonché la riduzione del consumo di suolo, con gli interventi di nuova edificazione regolamentati (ammessi solo all’interno di Campus o in aree limitrofe a insediamenti universitari).
Per quanto riguarda gli interventi ammessi per la Tipologia A2, con Decreto MUR del 2 novembre 2023, n. 1483, è stato emanato il relativo Decreto di piano con i seguenti contenuti: tutti e 18 gli interventi che hanno presentato richiesta di cofinanziamento sono stato ammessi; per gli interventi di tipologia A2 il DM 1257/2021 ha previsto lo stanziamento di 15milioni di euro; il totale del cofinanziamento attribuito agli interventi di tipologia A2 ammonta a 13,8 milioni di euro; dall’assegnazione del cofinanziamento A2 avanzano 1.1 milioni di euro, utilizzati per gli interventi di tipologia A1-B-C.
Invece, gli interventi ammessi per la Tipologia A1-B-C sono stati previsti con Decreto MUR del 6 novembre 2023, n° 1488: le risorse attualmente disponibili ammontano a 483 milioni di euro e sono stati ammessi al cofinanziamento 118 interventi per complessivi euro 1.120.266.796,22, di cui 57 finanziabili subito con le risorse disponibili per un importo di 478.926.002,33 euro.
Dal Piano attualmente avanzano, quindi, risorse per 4.094.960,83 euro; sono 61 gli interventi ammessi in fase 2, ovvero in riserva, in attesa di ulteriori risorse; per completare la graduatoria sono necessari euro 641.340.793,88; 18 interventi non sono stati ammessi al cofinanziamento e 1 intervento ha presentato formale rinuncia, per complessivi 19 interventi (circa il 14% del totale interventi A1-B-C presentati).
GLI ADEMPIMENTI FUTURI
Poiché non è più prevista la stipula della Convenzione, i due Decreti di Piano e i Decreti di attuazione (DM 1257/2021 e DM 1256/2021) stabiliscono tutti gli adempimenti necessari per l’attuazione dell’intervento.
I soggetti ammessi al cofinanziamento con prescrizioni devono trasmettere alla Commissione il verbale di validazione del progetto esecutivo (entro 60 giorni dalla sua emissione). Nel verbale devono emergere le verifiche di rispondenza del progetto alle prescrizioni stabilite dalla Commissione.
Anche in assenza di prescrizioni, se il progetto subisce delle variazioni che intervengono sugli standard dimensionali, sui costi e tempi di esecuzione, il soggetto ammesso deve comunicarlo alla Commissione (art. 9, c. 2, DM 1257/2021).
Entro 60 giorni i soggetti ammessi devono dimostrare l’effettivo possesso dell’area/immobile oggetto di intervento, fatta eccezione per gli interventi che prevedono acquisizioni: i tempi si intendono dal giorno di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del relativo Decreto di Piano.
Per gli interventi di tipologia A2, entro 150 giorni devono iniziare i lavori, mentre per gli interventi di tipologia A1-B-C, entro 300 giorni devono essere perfezionati gli obblighi giuridicamente vincolanti. Unitamente alla documentazione di avvio dei lavori, la documentazione attestante la copertura finanziaria, in caso di autocertificazione in sede di richiesta del cofinanziamento.
In sede di esecuzione delle opere, gli adempimenti sono simili ai bandi precedenti: la richiesta di erogazione del cofinanziamento deve essere trasmessa entro 90 giorni naturali e consecutivi dalla data dell’avvenuto pagamento; la gara di appalto degli arredi, se prevista dalla normativa vigente, deve essere pubblicata entro 90 giorni prima del termine previsto per la fine dei lavori (pena la perdita del cofinanziamento sugli arredi); la gara di appalto per l’eventuale affidamento della gestione deve essere pubblicata entro 90 giorni prima del termine previsto per la fine dei lavori, pena la perdita del 30% del cofinanziamento; ogni variante in corso d’opera approvata deve essere trasmessa alla Commissione per il nulla osta di propria competenza; il soggetto ammesso deve rispettare il cronoprogramma indicato in sede di ammissione al cofinanziamento e informare la Commissione di ogni variazione che incida sui tempi di realizzazione; la messa in esercizio deve avvenire entro il primo anno accademico successivo al termine dei lavori.
Sull’opera realizzata gravano, tra gli altri, i seguenti vincoli: al momento della messa in esercizio, pronta comunicazione alla Regione o Provincia autonoma o all’Ente per il diritto allo studio competente territorialmente dei posti alloggio da riservare agli studenti capaci e meritevoli anche se privi di mezzi idonei al conseguimento della borsa di studio; costituzione del vincolo di mantenimento della destinazione d’uso della struttura per 25 anni a partire dalla data di messa in esercizio, ridotti a 19 nei casi di beni demaniali concessi al soggetto beneficiario e per 5 anni nel caso di tipologia A2; in caso di proprietà, divieto di alienazione per 25 anni, ridotti a 5 anni nel caso di tipologia A2.
(Foto dell’articolo tratta dal sito di Lazio DiSCo)